Phoenix Model P51 Mustang

Marco Benincasa di Modellistica International presenta il Mustang P51 40-50  della Phoenix Model

Il modello Phoenix che presentiamo in questo articolo è la semi-riproduzione di un vero "classico": il P51 Mustang, uno dei più noti caccia della Seconda Guerra Mondiale, che viene proposto dalla Phoenix in tre misure diverse, ovvero da 1,40 m, 1,57 m e 2,20 m di apertura.
Ci occupiamo della versione più piccola, da 1,40 m di apertura, per motori a scoppio da 7,5 a 9 cc di cilindrata o motori elettrici da 1000 a 1400W di potenza. Come vedrete, abbiamo motorizzato il "nostro" Mustang a scoppio, ed abbiamo "approfittato" dell'occasione per provare anche il nuovo motore Evolution 52NX da 8,5 cc. Horizon Hobby.

Alcuni marchi in Italia non sono distribuiti, mentre altri, purtroppo, è come se non lo fossero.....fino a qualche mese il marchio Phoenix era uno di questi ultimi, ma oggi, grazie a Jonathan, gli aeromodellisti italiani possono finalmente avere un facile accesso ai prodotti della Phoenix Model, azienda asiatica che ha in catalogo decine di modelli di tutti i tipi, realizzati in struttura lignea e ricoperti in termoretraibile Oracover originale.

Caratteristiche

Una doverosa premessa: la nostra prova non si è incentrata "solo" sul modello, ma anche sulla scelta dei vari elementi da installare, come motore, servi ecc, pensando si alla qualità, ma anche al prezzo; badate bene, non sceglierò mai un servo o una ricevente solo perché "costa poco" senza essere sicuro del loro perfetto e provato funzionamento, in quanto non solo è stupido e rischioso per il modello, ma anche da irresponsabili! D'altra parte, secondo me, non ha senso montare servi da 100 Euro ciascuno su un modello che ne costa 200 (a meno che non sia strettamente necessario, in casi molto particolari) quando sono disponibili servi di buona qualità, coppia più che sufficiente e prezzo "giusto": per il Mustang ho scelto quindi prodotti di qualità (e provenienza conosciuta e provata!) ma a prezzi corretti per l'applicazione. Andiamo avanti.
Come detto, il P51 Mustang .46-.55 è prodotto in struttura tradizionale in balsa e compensato, ricoperto in Oracover originale, mentre il muso è in fibra di vetro; il modello arriva completo di carrelli retrattili meccanici (il movimento è affidato ad un servo), cockpit e pilotino "mezzo-busto" decorato, ed ogiva dedicata.
Nella scatola sono inclusi i supporti sia per motori a scoppio che per quelli elettrici, il serbatoio, ed anche una grande plancia di adesivi per completare la decorazione, da tagliare uno ad uno.
Una nota molto importante: le foto "ufficiali" della Phoenix, che quindi anche Jonathan ha nel suo sito nella pagina di questo modello, mostrano le ali con un classico alettone "a striscia", tutta apertura, ed infatti nel sito Phoenix dichiara che sono necessari 5 servi standard (elevatore, deriva, motore, due alettoni) più un servo per carrelli retrattili (esistono infatti servi con rotazione di 180° appositamente creati per i retrattili)......ma quando ho aperto la scatola...sorpresa! Le ali hanno anche i flaps (il che è molto apprezzabile!) ed i carrelli retrattili....hanno bisogno ognuno di un servo dedicato (e questo invece è poco comprensibile). Il numero di servi necessari quindi sale a sette standard e due per i retrattili. Oltretutto Phoenix indica come "servi consigliati per i carrelli" i Futaba S3170G, assolutamente favolosi, ma rappresentano una spesa che, almeno secondo me, non ha senso in un modello di questa classe di misura e valore; questi sono servi di misura "media", ma perché consigliare questi servi e non un servo da carrelli "standard"? Perché, altra cosa poco comprensibile, i due servi dei carrelli retrattili sono alloggiati "all'esterno" dei carrelli dove l'ala è più sottile, invece che al centro dell'ala com'è invece uso fare, e quindi lo spazio per alloggiarli è poco, non sufficiente per un servo standard da carrelli. Certo, così facendo l'asta di comando non passa nell'alloggiamento della ruota e quindi non possono esserci "interferenze" tra l'asse della gamba e l'asta, ma la trovo comunque una complicazione inutile. Sarei curioso di parlare con il progettista per conoscere le ragioni di una scelta così strana.


Dopo aver passato un pò di tempo a ragionarci sopra, abbiamo deciso di fare una prova: utilizzare un servo standard anche per i carrelli, cosa che avrebbe ridotto in modo notevole la spesa da sostenere per completare il modello. Abbiamo così velocemente creato una base in legno dove abbiamo avvitato uno dei carrelli ed un servo standard con una squadretta lunga 2 cm, collegato il tutto ad una ricevente e...funziona! Non serve per forza un "servo da carrelli"! Punto successivo: quale servo mettiamo, che abbia le dimensioni giuste, la coppia necessaria per alzare il carrello e.....non costi troppo? Cerco tra i servi Fullpower Jonathan e.....eccolo! Il servo FullPower D4040M è perfetto per l'applicazione: 4 kg di coppia a 6V, ingranaggi in metallo, misura 35,5x15x29 mm, e costa appena 19,90 Euro!!!! Ne ordino due insieme agli altri servi necessari, ovvero sette servi FullPower D5068P standard, ben 6,8 kg di coppia a 6V, che costano appena 18,50 Euro ciascuno! Questi servi stanno avendo un grande successo in Italia, tanto che io ordino gli ultimi 6 rimasti a magazzino; ne manca quindi uno, pazienza, ne metterò uno diverso per il motore.
A questo punto penso......come alimento l'impianto radio? Voglio ottenere la massima coppia da quelli dei carrelli, e quindi devo alimentare tutto a 6V ovvero alla tensione alla quale questi servi danno il massimo. Da tempo non voglio più sentir parlare di batterie NiMh (peso maggiore, carica lenta, "muoiono" facilmente se inutilizzate per qualche tempo...), perciò uso solo LiPo, però....un pacco 2S ha una tensione di 7,4V....come limito la tensione a 6V senza dover acquistare un costoso interruttore digitale? Torno sul sito Jonathan e.....ecco quello che cerco! l'UBEC Hobbywing da 10A, che gestisce pacchi LiPo da 2 a 6 celle, da la possibilità di selezionare la corrente d'uscita impostandola a 5V, 6V, 7,4V e 8,4V, e costa appena 39 Euro! Inoltre è completo di switch a pulsante per l'accensione! Lo aggiungo quindi all'ordine insieme un pacco LiPo FullPower 2s da 1300 mAh (13,90 Euro!) con spina "da ricevente" e all'elica APC 11x6 consigliata per l'Evolution 52NX.
Il modello sarà controllato da una Futaba T10J con ricevente R2008 in S-FHSS, ovvero la linea economica, ma comunque ottima, della Futaba.

Assemblaggio

Le operazioni da fare non sono moltissime, comunque c'è da mettere in conto una decina di ore di lavoro per passare dalla scatola...alla pista!
Le istruzioni di montaggio sono in inglese, ma ricche di foto dei vari passaggi e quindi perfettamente comprensibili; essendo un modello destinato ad aeromodellisti con perlomeno una normale esperienza di base sia di assemblaggio di modelli ARF, sia di pilotaggio di ala bassa, non è certo mia intenzione ripetere qui passo-passo tutto l'assemblaggio, m soffermerò quindi sui passi che secondo me meritano degli approfondimenti.
Partiamo dalle ali: l'incollaggio delle cerniere (del tipo a "tessuto" degli alettoni e dei flaps), da fare con normale cianoacrilato, non pone alcun problema, come pure l'installazione dei carrelli, per i quali è sufficiente fare i quattro fori per ogni "macchinetta" per le viti di fissaggio, ma proprio qui c'è da fare un'osservazione: normalmente, la basetta di fissaggio dei carrelli dovrebbe essere "ribassata" rispetto alla superficie dell'ala di una misura apri allo spessore delle alette di montaggio della "macchinetta", in modo che quest'ultima, una volta montata, rimanga "a filo", od anche più bassa, nel profilo alare; ebbene purtroppo così non è su questo Mustang dove la basetta è allo stesso livello del profilo alare, e quindi la macchinetta, una volta fissata, "sporge" dal profilo alare; questo non è un gran problema, figuriamoci, ma quando arriva il momento di montare le carenature delle gambe le cose cambiano: le carenature sporgono veramente troppo dal profilo alare, diventano come delle vere e proprie "alette", il che non è certo raccomandabile. Decido quindi di non montare le carenature delle gambe. In futuro smonterò i carrelli e abbasserò il supporto, in modo da poterle montare e dare un "tocco" in più a questo Mustang.
Le ali nascono separate, e vengono unite strutturalmente da una baionetta in alluminio tubolare. Sarebbe comodo poterle lasciare separate, ed invece devono essere incollate insieme, per poter poi incollare a sua volta in posizione il finto "radiatore ventrale", uno dei punti caratteristici del Mustang, e il raccordo ala/fusoliera anteriore. Io credo che si potrebbe modificare il radiatore rendendolo facilmente smontabile e tagliare il raccordo anteriore, e quindi poter lasciare le ali separate.
Il lavoro più delicato, come nella stragrande maggioranza dei modelli, riguarda l'incollaggio del piano di coda e della deriva, durante il quale si deve controllare in modo molto accurato il posizionamento e l'allineamento delle parti: devono essere perfettamente a 90° tra loro ed allineate alla fusoliera; l'incollaggio del piano di coda e della deriva è stato fatto con colla bicomponente.

L'impianto radio

La ricevente Futaba R2008 ha 8 canali; tolti i tre canali delle funzioni "in fusoliera" (motore, deriva ed elevatore), rimangono quelli delle funzioni "alari", cioè alettoni, flaps e carrelli. Ora, ognuna di queste funzioni ha due servi, e quindi ho dovuto pensare a come collegarli alla ricevente in base delle esigenze di "regolazione del singolo canale" e al numero di canali a disposizione: corse e centri dei servi di flaps ed i carrelli si regolano in modo molto più semplice se assegnati ognuno ad un singolo canale (quindi quattro in totale), mentre quelli degli alettoni sono stati uniti tramite una "Y" in quanto non è strettamente necessario avere due canali separati per questa funzione. Il totale dei canali arriva così a 8! Ma non ci sono più prese disponibili per l'alimentazione! Nessun problema, basta mettere una "Y" tra un canale qualsiasi e l'alimentazione, ovvero tra l'UBEC Hobbywing ed un servo a piacere.
La ricevente e la batteria sono state installate nella parte "piatta" della fusoliera dietro i servi di elevatore e deriva, entrambe fissate con del semplice Velcro. Dopo i primi voli ho assicurato la batteria alla struttura laterale con due fascette, in quanto le normali vibrazioni di un motore a scoppio facevano separare il velcro.

Montaggio del motore

L'installazione del motore è stata molto semplice, grazie alle due longherine a "T" che compongono il castello, dotate di fori asolati per il fissaggio alla parafiamma, che possono essere adattate a diversi motori e facilitano l'allineamento. La posizione della parafiamma incorpora alcuni gradi di disassamento a picchiare e a destra, ma ovviamente solo le prove in volo diranno se sono sufficienti o meno, anche perché il disassamento necessario varia moltissimo in base al motore ed all'elica utilizzati.
Il serbatoio si posiziona molto facilmente in quanto la parte superiore della fusoliera compresa tra la cappottina trasparente ed il muso è smontabile: questa zona è infatti destinata sia all'alloggiamento delle batterie nel caso si opti per un motore elettrico, sia a quello del serbatoio di un motore a scoppio. Questo alloggiamento, e la sua immediata accessibilità, si sono dimostrati utilissimi anche per l'interruttore dell'UBEC Hobbywing.
Il serbatoio è dotato di tre tubi: quello dell'alimentazione, che collega il pendolino al carburatore, quello del "troppo pieno" che si collega alla "presa di pressione" della marmitta, e quello del riempimento/svuotamento, che ho fatto uscire nella parte inferiore della fusoliera.
La parte più "laboriosa" che riguarda la "parte anteriore" è senza dubbio la creazione dei vari "fori" da fare nel muso in fibra, cioè l'uscita della marmitta, dello spillo del carburatore, del tubo del "troppo pieno/presa di pressione", nonché quelli indispensabili per arrivare con il cacciavite alle viti di fissaggio della marmitta e per il passaggio della "pipetta" di accensione della candela; questi ovviamente variano moltissimo in base al motore installato e ad altre scelte: montando un motore elettrico non serve nessuno di questi passaggi, mentre per un motore a 4T cambia il posizionamento e la forma dell'asola per la marmitta e del passaggio dello spillo, se si monta una presa "remota" per la candela non c'è più bisogno del passaggio per la "pipetta", ecc ecc.
In alcuni casi la testa del motore "esce" dalla cappottina, ma non stavolta, il motore Evolution .52NX rimane perfettamente all'interno del muso.

Centraggio e peso

Con gli elementi installati, il baricentro del Mustang "cade" poco più avanti del punto indicato dalle istruzioni, e quindi è leggermente picchiato.....perfetto! Nessun bisogno di zavorra o di spostare la batteria della ricevente.
Lo metto sulla bilancia, ed il responso è......3.1 kg, ovvero 100 gr. in meno del peso massimo annunciato, 3.2 Kg! Benissimo.
A questo punto programmo la radio impostando le escursioni consigliate dal produttore, esponenziali al 30% sui tre assi, dual/rate con riduzione al 60% su elevatore ed alettoni e via, siamo pronti.

Prova in volo

La giornata non è delle migliori: nuvole grigie oscurano il sole, il che non è proprio ideale per fare delle foto in volo ad un modello che in gran parte è....grigio! Oltretutto non dobbiamo nemmeno fare un "rodaggio veloce" all'Evolution 52NX, arriva già rodato! Comunque sia, vogliamo perlomeno "farci amicizia", e controllare che la carburazione sia stabile a tutti i regimi, in tutte le posizioni.
Pieno fatto, attacchiamo la candela e lo avviamo con lo starter: pochi giri e....brumm! L'Evolution è in moto! Carburazione stabile al minimo, lo lascio scaldare un minuto, così, tanto per essere sicuri. Ho già provato diversi motori della linea Evolution Horizon Hobby, e ne ho posseduti due, e non ho mai avuto un problema, solo soddisfazioni! Non mi stupisco quindi che anche il 52NX si stia dimostrando un bel motore.
Dopo un minuto di "riscaldamento", alzo lo stick ed i giri aumentano di conseguenza: al massimo è leggermente "grasso", ma lo lascio così, non voglio "tirarlo" subito. Il passaggio sembra buono, forse leggermente "magro", così lo "apro" di 1/8 di giro ed è perfetto.
Bene, a questo punto possiamo andare in pista!
Faccio un pò di "taxi" per saggiare il carrellino di coda, che risponde benissimo, poi riporto il modello in asse pista, contro-vento, do motore e...via!
Il Mustang accelera velocemente: dopo una quarantina di metri tiro leggermente sul cabra ed è in volo. Il motore "canta" benissimo, e la potenza è ottima per questo Mustang! Devo trimmarlo un pò su tutti gli assi, ma dopo qualche "bip" qui e là va perfettamente dritto. Avendo trimmato la deriva a destra, provo a calare i giri del motore e......come pensavo: il modello "va verso il trim", segno che il disassamento "anti-coppia" non è sufficiente; dovrò quindi mettere una rondella o due dietro le longherine.
Il baricentro sembra buono, leggermente picchiato come previsto.
Le escursioni consigliate sono corrette, poi ovviamente ognuno potrà variarle come preferisce per il proprio "dito", ma come base vanno benissimo.
Lo stallo è abbastanza pulito, nessun cenno particolare ad autorotazioni od avvitamenti. In quota, con il motore ad un quarto, provo ad abbassare totalmente i flaps: nessuna tendenza a cabrare, anzi, forse un leggerissimo cenno a picchiare, nulla che meriti una miscelazione correttiva. Purtroppo i flaps non hanno una grandissima corsa, andrebbero modificati prima di incollare le cerniere aumentando l'inclinazione dello smusso, comunque il loro effetto è visibile.
Le figure di base, che poi sono quelle da fare con un caccia della Seconda Guerra Mondiale, vengono tutte benissimo: rolls assiali e "a botte", volo rovescio, loopings e tutte le varie combinazioni sono divertenti e non pongono alcuna complicazione.
Sono molto soddisfatto del motore: risposta lineare, potenza ampiamente sufficiente per il modello, e carburazione molto stabile. L'accoppiata con l'elica APC 11x6 è ottima, e molto adatta al modello.
I servi FullPower reagiscono benissimo, sono precisi e non danno alcun problema. Per cercare di mettere "in crisi" i due servi dei carrelli, e vedere i loro limiti, li ho volutamente "maltrattati", estraendo e ritraendo i carrelli in affondata con il motore al massimo, e poi ritraendoli durante una cabrata, mettendoli quindi "sotto sforzo" per la forza centrifuga, risultato: mai nessun problema! Fanno sempre il loro "lavoro" in modo impeccabile. Perfetto anche il comportamento dell'UBEC Hobbywing, che è ampiamente sufficiente per un modello della taglia di questo Mustang. Ho messo il timer a 6 minuti, in modo da avere, credo, un buon margine di autonomia. Conosco bene i bassissimi consumi dei motori Evolution a benzina, e quindi penso che anche gli Evolution glow non siano da meno, ma vista anche la carburazione leggermente grassa che ho impostato per il primo ed i successivi voli, voglio tenermi un margine. Ebbene a 6 minuti estraggo i carrelli, abbasso i flaps e allineo il Mustang per l'atterraggio: vengo un pò più "lungo" di quanto vorrei, il Mustang "penetra" bene, e quindi "mangio" quasi tutta la nostra pista. Forse si potrebbe ottenere un freno aerodinamico maggiore usando un'elica di maggior diametro e minor passo (una 12x5 per esempio), magari di una marca che abbia una pala di forma più rettangolare. Bisognerebbe provare. Spengo il motore, tolgo il pezzo smontabile della fusoliera per spegnere la radio e controllare il serbatoio: cosa?!?!? C'è ancora più di mezzo serbatoio pieno!!!! Questo motore non consuma nulla! E come sarà quando tra qualche volo comincerò a "chiudere" lo spillo e per carburarlo definitivamente? Questo significa che con un pieno si può volare almeno 12 minuti, con la carburazione attuale! Credo che poi si potranno fare due voli da 6,5-7 minuti con un solo pieno!
Nei voli successivi gli atterraggi mi vengono molto meglio, ora so come rallentarlo, togliendo motore prima, e facendo un avvicinamento più "piatto".

Conclusioni

Il Phoenix Model P51 Mustang .46-.55 è un modello che vola molto bene, ed è alla portata di piloti di media esperienza. Nel complesso la qualità di materiali e componenti è buona, ma ci sono alcune scelte progettuali da rivedere, come l'utilizzo di due servi per i carrelli retrattili e il dover forzatamente incollare le due semi-ali a causa del finto "radiatore ventrale".
Servi, radio, motore ed impianto di alimentazione, si sono tutti comportati benissimo durante le nostre prove, e sono tutti reperibili da Jonathan.
Se state cercando un buon Mustang "da tutti giorni", in legno, facilmente trasportabile e motorizzabile sia a scoppio che elettrico, questo può essere una buona scelta.

Sempre buoni voli!

Marco Benincasa

Articolo a cura di Modellistica International